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6 thoughts on “Recanati: in programma sia la festa di San Vito che le celebrazioni leopardiane

  1. L’amministrazione comunale mostra di saper essere rapida ed efficiente in molti qualificati ambiti. Peccato che in altri settori non considerati prioritari come le strade periferiche extraurbane si dimostri di tutt’altra solerzia.

  2. Il cenro storico di Recanati ormai serve solo a fare da cornice a eventi più o meno importanti, non a viverci e a esercitarvi attività economiche. Il turismo ha avuto una battuta di arresto da cui non si sa quando potrà riprendersi La campagna è praticamente impraticabile per lo stato delle strade, resta una periferia ipertrofica e anonima. Non è il massimo per la città della cultura.

    1. Quindi, asfaltiamo tutte le strade di campagna, trasferiamoci tutte le attività economiche, portiamoci casa Leopardi, i musei , la torre, i parchi, e organizziamoci eventi più o meno importanti! Libereremo così la periferia ipertrofica(prostata?) e….finalmente potremo in centro città piantare la insalata, e sotto il loggiato mettere i gabbio’ pe i cunilli, l oche, e e gajine!

  3. Tra tutti i problemi di Recanati, elencati già dai precedenti commenti, i controlli pari a zero per il distanziamento ma anche per i rally di auto e moto che sfrecciano peggio di prima, soprattutto lungo le provinciali, la storiella della fiera di san Vito e dei soliti Leopardi & co. sembrano specchi per le allodole. Datevi da fare.

  4. Per ora in almeno metà delle case e dei negozi del centro storico ballano i topi mentre sui portoni stanno appesi da anni logori cartelli con scritto vendesi.

  5. Tra il 15 e il 29 giugno c’è un altro appuntamento da non dimenticare, il pagamento dell’IMU su terreni e fabbricati a esclusione della prima casa di abitazione. Si paga anche (a Recanati, non sempre in altri comuni) sui fabbricati resi inagibili dal sisma 2016 e su quelli che, pur locati e quindi produttori di reddito, stante il fermo di tutte le attività e spesso anche dei redditi degli inquilini, non hanno in realtà prodotto reddito almeno nei mesi da febbraio a maggio 2020. Recentemente un tribunale ha sentenziato che nell’impossibilità di esercitare l’attività economica i commercianti non sono tenuti a pagare l’affitto al proprietario e questo ha una sua logica. Ma allora perchè, in caso di dimostrato mancato percepimento totale o parziale del canone di affitto, il proprietario è comunque tenuto a pagare per intero IMU e poi IRPEF sul fabbricato medesimo? Poi stiamo ancora a parlare di patrimoniale o di evasione fiscale? E da settembre in poi, quando aumenterà di sicuro la morosità incolpevole per l’aumento del numero dei disoccupati, i proprietari di immobili dovranno scegliere se mettere sulla strada intere famiglie oppure pagare le imposte su redditi non percepiti.

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