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2 thoughts on “Porto Recanati e la sicurezza, ossia: “Modello Caivano” e “Caporalato”

  1. dal 1995 ho un piccolo appartamento utilizzato per le vacanze estive a Porto Recanati . E dal 1995 sento costantemente parlare del problema cittadini ,amministratori comunali ,provinciali, regionali . Adirittura venne l’allora ministro Salvini promettendo di risolvere il problema.Dal 1995 ogni anno che passava il problema si aggravava sempre più . Tutte le amministrazioni , in propaganda elettorale promettevano , promettevano ma nessuna è riuscita a risolvere l’annosa situazione . Penso che anche l’attuale amministrazione se non prende soluzioni drastiche si ritroverà come le altre con un pugno di mosche .

  2. A parte che qualche settimana fa proprio il territorio della provincia di Macerata è stata al centro di un’operazione di polizia contro il caporalato, che ha portato ad alcuni arresti e alla identificazione di una rete clandestina di lavoro nero, questo sbandierato “Modello Caivano” cosa sarebbe? In che cosa consisterebbe di fatto? Semplicemente nel commissariamento del Comune (per il quale occorrono valide motivazioni giuridiche e non chiacchiere da osteria)? SIamo sicuri che l’Hotel House, con tutti i suoi problemi, è l’origine di tutto il male di Porto Recanati? Possibile che nessuno tra enti pubblici e associazioni private abbia mai provato ad organizzare una iniziativa d’integrazione per gli inquilini dell’Hotel House, anche solo per insegnare a usare il servizio di raccolta dei rifiuti? O è meglio lasciare tutto così per favorire le ricorrenti speculazioni elettorali di qualcuno (che ricordi per la “passeggiata” ministeriale con codazzo di autorità locali sulla terrazza del palazzone!)?

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