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25 thoughts on “Recanati e Civitanova: lavoratori in nero in due ristoranti cittadini

    1. ….e perché bisogna boicottarli? I piccoli sono indispensabili nel tessuto economico dell’Italia e fortuna che ci sono, d’altronde fra poco chiuderanno per le bollette.
      Inoltre essi pagano le tasse con le quali si pagano anche le Fiamme Gialle.

    1. Quali sono i ristoranti? Quasi tutti. Sopratutto quelli che si vantano sui social, quelli che occupano gli spazi liberi della città coi loro tavolini, quelli che hanno avuto i ristori, quelli che hanno aumentato i prezzi indiscriminatamente, quelli che non fanno una fattura,uno scontrino manco se gli spari. Quelli che pagano il personale una volta si una no. In nero. Poverini.

  1. Ma il comune ora intende fare qualcosa o anche questa glia famo passa liscia…
    .pubblicate i nomi dei (ristoranti)non e giusto nei confronti di chi se fa in quattro per pagare tutto e tutti..

  2. per il lavoro che nei ristoranti ci può essere a Recanati mi pare difficile che in un solo ristorante ci potessero essere quattro dipendenti fissi in nero. Magari era un giorno con un evento particolare ed eccezionale.Si può assumere un dipendente per qualche ora soltanto,mettendosi in regola con le normative ?

    1. Si, nella ristorazione è possibile assumere un dipendente con contratto a tempo determinato “a chiamata” e pagarlo in base alle ore prestate. Gli strumenti ci sono, se si vuole lavorare in regola

  3. siete tutti svelti a parlare con l anonimo metteteci la faccia codardi.persone frustate che campano sulle notizie degli altri dite chi siete e dove abitate no!? facile a parlare così

    1. Andrea Giorgetti chi? Frustrato e codardo sarai te che non accetti il pensiero altrui. Ricordati che l’anonimato è l’arma migliore per smascherare le magagne dei disonesti, senza subire ritorsioni.

      1. Per anonimo delle 12:12. Andrea Giorgetti non ha affatto denigrato il pensiero altrui, bensì ha stigmatizzato le modalità con cui lo stesso è stato espresso. Mi permetto di farLe osservare che il Suo ‘elogio dell’anonimato’ premia anche la condotta di “chi per lucro, per vendetta personale, per servilismo verso chi comanda o per altri motivi, denuncia segretamente qualcuno presso un’autorità giudiziaria o politica, soprattutto qualora eserciti abitualmente tale attività. Anche, con significato più generico, chi rivela a un superiore colpe altrui o il nome del colpevole”, ossia dei delatori (v. vocabolario Treccani), dunque soggetti certamente contraddistinti da interessata codardia, cui molti anonimi ‘leoni da tastiera’ somigliano assai. Mario Pinelli

        1. Nulla di condivisibile, avvocato. Questo spazio è regolarmente concesso a chi vuol dire la sua in forma anonima. Per decisione e autorizzazione dell’amministratore che agisce anche da moderatore e censore di chi non rispetta le sue regole. Se ne faccia una ragione. Insieme a Giorgetti. Pino Marelli.

          1. Per l’anonimo pseudoanagramma (manca una i) delle 21:58. Commento non puntuale. Non avevo affatto criticato le regole legittimamente vigenti nel presente spazio né le scelte dell’amministratore, bensì avevo fatto osservare, e sfido chiunque a dimostrare il contrario, che l’anonimato non costituisce di per sé una modalità virtuosa, posto che il più delle volte – il che è innegabilmente sotto gli occhi di tutti, sol che si abbia l’onestà intellettuale di riconoscerlo – rappresenta l’utile riparo sotto cui si pongono (anche) i vari trolls, ‘leoni da tastiera’, codardi, delatori, vigliacchi, calunniatori e chi più ne ha più ne metta. Mi sento dunque di declinare il Suo invito ad una ragione che appartiene solo ai benpensanti. Mario Pinelli

          2. Ti sei detto tutto da solo. Noi restiamo orgogliosamente anonimi. Con o senza la “I”!
            Leone nome cognome da tastiera!

  4. Un Grazie alla squadra di finanza di porto Recanati e Civitanova persone squisite..a fin che ogni lavoratore e commerciante abbia e rispetta i suoi diritti

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