
Villa Gigli - laghetto
Raccoglie prontamente l’appello di Gianni Vigarani, Antonio Bravi, sindaco di Recanati, si ripromette di sentire i suoi colleghi di Loreto (Moreno Pieroni) e di Porto Recanati (Roberto Mozzicafreddo) per valutare insieme un destino pubblico e non privato della mega villa che fu del tenore, e che si trova sulla collina di Montarice, all’asta a fine mese per 8 milioni di euro.
Già il notaio Lucia Borri, incaricata della vendita della casa, dei terreni e del giardino, ha avvertito nell’avviso che essendo il bene vincolato il Ministero, entro 60 giorni dall’aggiudicazione, potrebbe esercitare il diritto di prelazione. “Sarebbe una bella cosa – dice Bravi – Si potrebbero realizzare tanti progetti culturali nel nome di Gigli”
Fantasie. Allucinazioni. Non c’è un motivo che sia uno perchè lo Stato (che si chiami Comune o Regione o vattelapesca) debba spendere i propri soldi, che poi sono soldi di TUTTI i cittadini, per un immobile di cui non saprebbe che farsene. I vincoli della Soprintendenza non significano nulla in questa direzione, ma tengono conto di un’azione di tutela architettonica, per evitare magari che qualche “magnate” straniero la trasformi in un edificio stile Hollywood.
Non esiste nemmeno l’idea di un progetto sul suo destino e lo Stato, secondo il sindaco di Recanati, dovrebbe impegnarsi per una villa destinata a diventare un rudere abbandonato?
E perchè: per far contento chi ha BISOGNO di quattrini per sistemare le proprie beghe? No. Spero che i sindaci di Loreto e di Porto Recanati abbiano quel tanto di sale in zucca sufficiente per non prestarsi a un’operazione di basso profilo e di squallido mercato.
Visto che il sindaco raccoglie prontamente gli appelli, raccolga anche questo allora e dia una valida spiegazione:
come mai oggi 8 febbraio 2021 tutti i cancelli del parco pubblico Colle dell’infino, pincio
erano chiusi concatenati con i lucchetti, impossibile accederci?
Eppure non siamo in zona rossa, neanche arancione, ma solo in zona gialla.
In questa piccola città con tutte le imposizioni, ristrettezze e disagi sembra di vivere nella Russia di Stalin, Krusciov e Brezhnev, altro che “vivere Recanati”.
Erano chiusi per il vento.
Scorrettissimo! Si doveva comunque motivare mettendo un cartello fuori dai cancelli!
Essendo un parco pubblico non privato.
Poi se un tronco ti spacca quella testa di…. fai causa al comune! Ti conosco mascherina!
Per quanto giusto passa anche essere, i cartelli motivati fuori dai cancelli andavano messi, cosi come erano stati messi e ci sono tutt’ora i cartelli di quando il parco pubblico era stato chiuso per assembramenti anticovid.
Tu non conosci la correttezza delle procedure egregio testa di….
Bella idea sicuramente se si trova la disponibilità economica, ma allora perché non muoversi per lo splendido palazzo Antici Mattei svenduto a una somma infinitamente inferiore a quella richiesta per villa Gigli? Adesso il cantiere Antici Mattei è una ferita aperta nel cuore di un centro storico già per lo più disabitato.
La strada per l’inferno è lastricata da buone intenzioni dice il detto anglosassone!
La lirica raccoglie un pubblico di nicchia e quella nicchia la devi attrarre non solo con la Villa Gigli trasformata in museo ma anche con un corollario di strutture ricettive quattro stelle e percorsi d’interesse tematici.
Non parliamo di Leopardi che raccoglie la cultura,chi orbita in tale settore per lo più è lo stipendiato dal medio 1600 euro netti dell’insegnante di ruolo che si viene a visitare leopardi ma come lo studente si accontenta del b&b e la pensioncina o magari utilizzando anche Airbnb.
Se poi ci guardiamo neanche a 360° ma bastano i 180° a nord di Villa Gigli che trovi Loreto che ha una ricettività per i pellegrini quindi molto sostanza e poca forma idem Porto Recanati che non è Portofino ma neanche Rimini e si colloca in un’offerta ad un turismo medio di poche pretese.
Quindi non fantastichiamo troppo per avere poi una bella cattedrale nel deserto con una bella oasi “il laghetto”,rischiamo di fare come quello che compra la Ferrari e non ha i soldi per la benzina.
È giusto che diventi museo del grande tenore. È il momento giusto.
Lei quanto è disposto a spenderci per acquisto, ristrutturazione, manutenzione, custodia ecc.?
Niente affatto. Se vuole il museo…se lo faccia a sue spese.
La villa è sicuramente in posizione splendida e documenta i gusti di un periodo storico, ma non mi è mai sembrata bella, piuttosto cupa e un po’ angosciante come il Vittoriale di D’Annunzio. Poi è questione di gusti, comunque il prezzo è esorbitante, potrebbe comprarla Trump se lo sloggiano..
Un rudere. Con un valore puramente affettivo per la famiglia. Valore? ZERO!!!!