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4 thoughts on “il caso Elena Ceste

  1. Peccato che il marito abbia sistematicamente mentito agli inquirenti.
    Peccato che la sua ricostruzione dei fatti non sia mai stata credibile e che nessuno gli abbia mai creduto in ben tre stati e gradi di giudizio, sia i PM che i Giudici.
    Peccato che la ricostruzione dei fatti del marito sia stata appositamente fatta in cattiva fede per costruirsi un alibi.
    Ma soprattutto il più grande peccato è: se una persona si vuole suicidare si getta in un fosso alto un metro e mezzo??? Per annegarsi in un’acqua alta si e no 50 cm??? Non scherziamo, per favore. Vorrei sapere quanti si sono suicidati in questa maniera assolutamente improspettabile.

  2. Non entro nel merito delle considerazioni molto dettagliate dell’autore dell’articolo ma per una volta sono completamente d’accordo con la magistratura. Prima ancora di averla uccisa materialmente il marito l’aveva uccisa psicologicamente controllandola nel denaro, quattro figli e le galline….ma scherziamo, questa è la morte civile. Un’altra donna che o non ha chiesto aiuto oppure, se anche lo ha chiesto, non è stata ascoltata. Svegliamoci donne, la prima cosa è il lavoro e l’indipendenza economica e per i figli meglio l’inseminazione artificiale così non ci sono mariti che possano rompere le scatole scoprendosi affetti da tanta voglia di paternità solo per ricattare le mogli quando queste si convincono a farli fuori.

  3. Ci sono molti casi in cui sembra che vengano fatte ricerche minuziosissime a largo raggio e poi invece si scopre che i “poveri resti” sono nelle immediate vicinanze. Oltre a Elena Ceste, penso a Yara Gambirasio e alla ragazzina Cameney trovata a Porto Recanati nei pressi dell’Hotel House dove abitava il suo fidanzatino. Scrive il Manzoni nel capitolo decimo dei Promessi Sposi a proposito di una conversa scomparsa dal monatero di Monza e cercata ovunque fino in Olanda: “forse se ne sarebbe potuto saper di più se invece di cercar lontano si fosse scavato vicino”.L’assassino di Cameney è libero e questo è un gravissimo vulnus, in particolare per tutte le donne.

  4. Comprendo le osservazioni e ringrazio comunque per la vostra attenzione. Volevo solo evidenziare che non sono sceso nel dire se colpevole o innocente, ma ho semplicemente esaminato un caso relativamente ai dati oggettivi e soggettivi. Ritenendo, questo si, che arrivare ad una condanna solo su indizi maturati da una convinzione soggettiva, non supportata da prove scientifiche, potrebbe essere, per tutti, un elemento pericoloso.
    Il mio interesse per queste vicende e’ quello di esaminare le attività ed i riscontri di carattere criminalustico, prove certe. Poi il libero convincimento è sicuramente un elemento che tutti abbiamo e di tutti va rispettato, compreso anche quello della giustizia.
    Poi, ma solo per precisione, non ho mai accennato al suicidio come gesto diretto, ma se si, ma solo come ipotesi, tra l’altro presentata e valutata da una psichiatra criminologia, di conseguenza indiretta, la morte, per un episodio di crisi psicotica.
    Per le ricerche, non parliamo di una località boschiva, impervia, ma di semplice zona agricola ben arrivabile e ben perlustrabile, dove le ricerche potevano essere esperite più approfonditamente.
    Comunque, grazie per i commenti, tutto serve per crescere ed imparare.

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