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1 thought on “Loreto, in crisi l’artigianato degli articoli religiosi.

  1. Già l’ho osservato in altra occasione recente. Il cosiddetto “turismo religioso” (definizione un po’ di cattivo gusto se si confrontano i due termini) per il momento è da considerarsi destinato al declino inesorabile. A Loreto erano migliaia i pullman di pellegrini provenienti da tutta Italia e dall’estero che arrivavano nel corso dell’anno. Adesso, con le regole di sicurezza fissate dal governo, un pullman di 60 posti può arrivare a riempirne poco più della metà; fattore che fa desistere chi organizzava questo tipo di viaggi per l’evidente squilibrio tra costi e ricavi. Per non parlare poi delle strutture ricettive (d’accordo, molte sono in mano dei pontifici che sul rispetto delle regole si sentono molto… liberi) e dei (pochi) ristoranti che un tempo ospitavano le comitive, i gruppi o anche solo un paio di famiglie che sceglievano di trascorrere una giornata a Loreto. Adesso con il vincolo della prenotazione e soprattutto del numero, tutto spinge a desistere da prendere iniziative del genere. Quindi è inutile infilarsi in operazioni come quella del nuovo operatore, che avrà solo il vantaggio di incassare compensi dai Comuni aderenti.
    Il sindaco e la sua giunta però da qualche tempo sono in preda a un nuovo “misticismo”. Forse perchè devono fare “il lavoro sporco” di trovare qualche soluzione capace di dare l’illusione che a Loreto torni il turismo di una volta. E’ comprensibile: il virus ha mandato all’aria anche l’occasione unica del Giubileo aeronautico!
    Tutto cambia, cari signori. Un tempo c’erano decine di fabbrichette di blue jeans. Adesso sono quasi del tutto sparite. Lo stesso vale per madonnine e rosari. Chi vuole li venderà per… corrispondenza. Pardon, con l’e-commerce.

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